Sorge su un poggio tufaceo da oltre sei secoli, almeno dalla meta' del Trecento,anno di fondazione del nuovo centro abitato dopo la distruzione di Paterno. Compreso tra Bolsena e Orvieto, non ha potuto mai svolgere un ruolo da protagonista, anche perche' le vie di accesso non sempre hanno favorito il transito e i commerci. Ne' ancora costituiscono motivo di richiamo turistico i ritrovamenti archeologici della vasta necropoli etrusca, nella vicina localita' di Sermugnano, e quelli di Pianello, un insediamento etrusco del V sec. a.C. Anticamente il paese si chiamava Castellone con chiaro riferimento alla Rocca dei Monaldeschi, risalente al XIV secolo, quando un certo Berardo di Corrado si prese "cura" di distruggere il villaggio confinante di Paterno e inizio' la costruzione del nuovo paese intorno al castello. L'aggiunta della denominazione "in Teverina", e' stata una necessita' per non generare confusione con gli altri "Castiglione" sparsi in tutta Italia.
Il periodo compreso tra il 1583 e il 1636 segno' il dominio, sul borgo, della casa Farnese, oggi rintracciabile nella simbologia dello stemma comunale. Negli anni successivi entro' a far parte del Patrimonio di San Pietro in Tuscia; l'occupazione napoleonica e l'annessione al regno d'Italia (1870) appartengono alla storia piu' recente.Fra i monumenti,sono da notare: la campestre Chiesa della Madonna della Neve (1500) poco fuori dell'abitato, la Parrocchiale dei Santi Filippo e Giacomo (1583) con un artistico Crocifisso del Quattrocento e la massiccia Rocca dei Monaldeschi del XIV secolo. La ricorrenza che piu' di ogni altra cosa e' cara ai castiglionesi e' quella del "Santissimo Crocifisso"; la sera del 2 Maggio (vigilia della festa)viene riprodotta, come in un quadro plastico, sullo sfondo di un altare ricco di fiori e e luci, l'esaltazione della croce. L'immagine del cocifisso viene portata in processione dietro l'altare e, al canto del Vexilla Regis, lo si vede lentamente salire e innalzare nel suo trono di gloria.
Nei primi di Agosto viene proposta una ricca fiera del vino nota agli intenditori per l'ottima qualita' del vino bianco denominato "Orvieto secco", dal fondo tipicamente amarognolo, prodotto in zona con un bouquet di trebbiano toscano, verdello, grechetto, drupeggio e malvasia di toscana. Di particolare interesse turistico il Parco faunistico Valle dei Laghi in localita' Cerreto.