Caprarola, affusolato alla sommita' di una collina nella zona dei Monti Cimini , Caprarola ha due anime. All'antico borgo medievale si e' infatti sovrapposto,nel XVI secolo,un grandioso intervento edilizio-urbanistico culminato nella costruzione del Palazzo Farnese,uno dei migliori esempi architettonici del manierismo laziale. Nel 1465,il paese era stato inglobato nei possedimenti diretti del Papa,che poi lo cedette in feudo ai Farnese. Prima del grande intervento cinquecentesco,il borgo aveva un aspetto pressoche' ellittico, ed era tagliato da strade irregolari che si adattavano alla tortuosita' del terreno. Eccoci oggi di fronte a Palazzo Farnese : il gioiello di Caprarola.
La costruzione e' fondata su un basamento pentagonale,in parte scavato nella roccia,progettato dal San Gallo. Secondo il classico schema cinquecentesco, il basamento e' dotato di bastioni agli angoli e di un cortile interno circolare. Il palazzo e' preceduto da due piazze disposte a livelli diversi. La prima e' di forma ellittica e accede tramite due rampe laterali,alla piazza superiore,piu' vasta e di forma rettangolare. Una scala a due rampe conduce al piano nobile del palazzo,al di sopra del quale ci sono altri due piani.Il cortile e' circolare, porticato, sormontato da una loggia al livello del piano nobile.
Nell'interno,la "scala regia" a spirale e' uno dei capolavori del Vignola e i numerosissimi affreschi (opera degli Zuccari, del Bertoja, del De' Vecchi) sono una rassegna della pittura dell'epoca. Sul retro del palazzo si estende un parco all'italiana, anch'esso progettato dal Vignola.Il giardino e' diviso in due zone: la prima ,attigua al palazzo,e' costituita da due terrazzi rettangolari raccordati tra loro;la seconda si svolge, invece,separata,in una zona piu' elevata.
Nel giardino superiore c'e' una splendida sequenza lineare di statue e fontane,che termina al cosidetto "emiciclo delle ninfee", preceduto dalla palazzina, una costruzione cinquecentesca affrescata, opera di Giacomo Del Duca.