Capranica, la leggenda ci ricorda che nell'VIII secolo alcuni caprari, fuoriusciti dal vicino villaggio di Vico Matrino, scelsero il sito per la sua bellezza, sicurezza e salubrita'. Inizialmente la chiamarono Capralica da Caprae ilex (Elce delle Capre), divento' in seguito Capranica, sembra a causa di un capraro di nome Nica. Lo stemma araldico del comune reca la capra, il monte e il sole. Sul suo territorio sgorgano acque minerali di ottima qualita' che riscossero l'ammirazione del Petrarca, ospite nel 1337 degli Anguillara, in occasione di un suo viaggio a Roma. Al tempo in cui la vicina Sutri era la claustra Etruriae , vi si stabilirono dapprima gli etruschi e poi i romani.
Lo testimoniano tracce di insediamenti villanoviani a poca distanza del paese in localita' Castellaccio. Il paese sorse nell'attuale sito dopo la distruzione di Vico Matrino ad opera dei longobardi (772). A parte Carlo Magno, che l'avrebbe attraversata un paio di volte, l'ultima per andare a Roma e ricevere la corona imperiale, dobbiamo fare un salto di tre secoli per leggere fonti attendibili. La prima di queste riguarda il castello riedificato nel XIV secolo dagli Anguillara, potente casato di cui oggi rimane il ricordo di alcune prepotenze perpetuate ai danni del popolo. Nel 1337 vi soggiorno', come detto, Francesco Petrarca, ospite di Orso Anguillara. Nel 1462 Capranica passo' allo stato della Chiesa, sotto la cui protezione rimarra' per secoli.
La dominazione napoleonica, che porto' la sicurezza delle leggi e una saggia amministrazione, lascio' un solo ricordo: l'aquila dorata che decora il Duomo. Piu' tardi la cittadina conobbe un altro ospite illustre Giuseppe Mazzini. Tra i monumenti piu' importanti ricordiamo la romanica Chiesa di San Francesco dove, si trova il sepolcro dei gemelli Anguillara, Francesco e Nicola. Non lontano e' sito il settecentesco Palazzo degli Accoramboni, sede del comune. Il Duomo di San Giovanni Battista, originario del 500, ma ricostruito nel XIX secolo, custodisce, tra l'altro, un tabernacolo rinascimentale dell'olio santo, un pregevole crocifisso ligneo del XVI secolo e un organo storico del secolo scorso. Imponente la neo-classica Chiesa di Santa Maria, testimonianza piu' recente di un culto mariano che la cittadina ha sempre praticato. L'edificio, opera di Virgilio Vespignani (1867), conserva la statua della Madonna delle Grazie, modellata nel 1808, una pregevole tavola del XII-XII secolo con il Salvatore benedicente, un tabernacolo quattrocentesco e un trittico del XV-XVI secolo con San Terenziano, San Rocco e San Sebastiano.
Poco distante dal centro abitato, si apprezzano la vignolesca Chiesa della Madonna del Piano,con affreschi attribuiti ai fratelli Zuccari e un elegante soffitto ligneo, la Chiesa della Madonna delle Grazie e la Chiesetta della Madonna del Cerreto, del 1700, posta tra una rigogliosa vegetazione. La Capranica di oggi affida la propria economia alla coltura dei vigneti, oliveti, castagneti, cereali, legumi, e soprattutto noccioleti che in questa zona trovano favorevoli condizioni ambientali. Notevoli le acque minerali ferruginose-alcaline, efficaci nelle affezioni dello stomaco e dell'intestino, tra cui quella dieta di "San Rocco", leggerissima e diuretica. Tra le pietanze tipiche del luogo: la zuppa di fagioli (tipo "quarantino"), i "ciechi" ( pasta realizzata con acqua e farina), il capretto, l'agnello e gli arrosti da gustare con i "raponzoli" e la cicoria. Ottimi i dolcetti a base di nocciole (tozzetti).