Vignanello Sorge a est dei monti Cimini,a breve distanza da Viterbo, sulla lama di un costone tufaceo cui s’appoggia, senza soluzioni di continuità, insieme alla vicinissima Vallerano. Gli Etruschi, almeno così asseriscono alcuni, avevano scelto questo territorio per edificare l’introvabile Fanum Voltumnae, ovverosia il luogo sacro per gli incontri tra le varie lucumonie. A detta sempre di taluni, il Fanum sarebbe stato distrutto nel 310 a.C. da Fabio Rulliano al momento del suo passaggio nella Selva Cimina. Sull’origine del nome è contesa aperta fra chi riconosce come fondatore del paese un certo Giuliano (da cui Julianellum e Vilianellum ) e chi, invece, ammette, più semplicemente, la complicità della vite (una sarebbe nata, chissà quando, nel centro abitato) e del vino. In ogni caso va ricordato che il paese è circondato da noccioleti, castagneti, oliveti e vigneti, da cui si ricava un ottimo vino. Pur se la scoperta della Necropoli della Cupa , individuata agli inizi del secolo scorso attesta l’origine etrusca di Vignanello, il suo nome è menzionato per la prima volta in alcune lettere di San Gregorio Magno. Il villaggio,abitato da monaci fin dall’853, venne affidato al comune di Viterbo fra il 1170 e il 1172 dall’imperatore Federico Barbarossa.Nel 1254 passò in feudo ad Orsino Orsini e ai suoi discendenti, per poi confluire nel 1445, nello stato della Chiesa. Il castello,chiamato a seconda delle circostanze storiche Palazzo Baronale o Palazzo Ruspoli , che con la sua presenza domina il centro del paese ,fu edificato intorno al 1280 , al tempo di papa Nocolò III , il più radicale rinnovamento del castello è opera del primo conte di Vignanello Sforza Marescotto nella metà del Cinquecento, secondo i progetti del Sangallo. Nel 1725 esattamente l’8 Novembre , fu consacrata da Benedetto XIII la Collegiata di Santa Maria, in piazza della Repubblica(un tempo della Rocca), dirimpetto al castello , si tratta di un vero capolavoro voluto dal Principe Francesco Sforza. Nell’ampio interno, a una navata, di forme tardo barocche, apprezziamo un pregevole organo ,installato nel 1723, sull’altare maggiore possiamo ammirare l’immagine della Madonna col Bambino, attribuita ad Annibale Carracci. Nella Chiesa di San Sebastiano è invece custodita una tela del Pomarancio con L’Incoronazione della Vergine, San Francesco e San Sebastiano, in quella di San Giovanni è venerata una tela settecentesca dell’Immacolata.
Luoghi da visitare :
-Castello Ruspoli
-Collegiata di Santa Maria
-Connutti (sotterranei)
-Chiesa di San Sebastiano
-Porta Molesino