Valentano Valentano è visibile su un poggio a circa 500 metri di altitudine,con la torre della Rocca e il campanile a cuspide della collegiata. Caratteristica del paesaggio sono le cave di pozzolana rossa e bruna. Dal punto di vista geologico il territorio è di origine vulcanica con modifiche subite nel corso di migliaia di anni per azione delle acque; le zone collinari circostanti sono state formate dai materiali fuoriusciti dal sistema vulcanico dei Volsini e di Latera. Per le origini del toponimo si può pensare a Pietro Barentano, un capitano d'arme dei secoli andati, o al castello fatto probabilmente edificare nel 1053 da Leone IX in una valle ricca di ontani, detta valle Ontana da cui potrebbe derivare Valentano. occorre ricordare che recenti ricognizioni archeologiche hanno consentito l'individuazione di vari insediamenti preistorici dal Paleolitico al Villanoviano con il recupero di numerosi reperti che hanno permesso di ricostruire interessanti pagine della vita dell'uomo primitivo in queste colline dell'alto Viterbese. I primi dati risalgono al 680, anno in cui si ha notizia della presenza del vescovo della distrutta città di Bisenzio. Un documento del IX secolo, conservato nell'Abbazia di San Salvatore sul monte Amiata, accenna a un centro Valentanu. Nel 1053 il paese è comunque già attestato nel sito attuale e organizzato in libero comune. Notizie più accreditate risalgono al 1193, quando Valentano fu sottoposto a Viterbo da Raniero, passando più tardi (1212) sotto la giurisdizione di Orvieto, fintanto che Urbano IV non la pose alle dipendenze della Chiesa. Nel 1328 ,durante la guerra di Ludovico il Bavaro, fu occupata da un'orda di soldataglie che con violenza costrinsero la popolazione a trovare rifugio nei boschi. Il paese venne dato alle fiamme. La ricostruzione fu facilitata da Giovanni XXII nel 1331 con l'esonero per i valentanesi dal pagamento delle imposte camerali e in seguito dagli aiuti elargiti da Benedetto XII. I guai ripresero con gli assalti di Giovanni di Vico e di altri tiranni , liberi di imperversare nella zona a causa del trasferimento dei papi ad Avignone. . Nel 1357, con l'aiuto del cardinale Albornoz , Valentano ritornò alla Santa sede per essere poi ceduto nel 1368 da papa Urbano V a Ranuccio e Puccio Farnese. Ebbe allora inizio un per il paese un periodo di prosperità. la Rocca venne ampliata e abitata assiduamente dal signore che fece del castello un centro vitale e culturale. la fortuna di Valentano crebbe con quella dei Farnese, culminata nel 1534 con l'elezione a pontefice del cardinale Alessandro che prese il nome di Paolo III. Entrato a far parte del ducato di Castro nel 1537 , nel 1649 ritornò sotto il dominio della Chiesa dopo la sua distruzione. Recenti ritrovamenti di ceramiche medioevali e rinascimentali pongono Valentano all'avanguardia per gli studi in questo settore. Nel 1980, nei pressi della Rocca Farnese , in seguito a un lavoro di scavo per la posa in opera della rete idrica, vennero alla luce da un "butto" (pozzo di scarico) frammenti di maioliche di varie epoche, alcune datate intorno al XIV e XV secolo. si tratta di ceramiche finemente decorate, in parte provenienti dalle fornaci dei dintorni ( Orvieto, Viterbo, Acquapendente, Tuscania e Deruta ), altre di produzione ispanica che si riferiscono al periodo in cui i Farnese abitarono la Rocca. Al centro storico si accede dalla Porta Magenta che conduce direttamente alla Rocca ricostruita e ingrandita dai Farnese. Nel 1731 venne adibita a monastero delle domenicane. Il monumento ospita la biblioteca, la sala conferenze, la sala mostre e un primo nucleo del museo del territorio e della cultura verentana. Nella vicina Collegiata di san Giovanni Evangelista (XII secolo) si ammirano, fra le altre, una tela settecentesca della scuola del Maratta con la Madonna del Rosario. Nel portico del Palazzo Comunale si notano stemmi quattrocenteschi dei Farnese e di Martino V Colonna, arme di Paolo III. Merita una visita la Chiesa di Santa Croce, ove si spprezza un affresco quattrocentesco con Madonna, Bambino, angeli e flagellanti. Dalla terrazza di San Martino, nelle vicinanze dell'omonima porta, lo sguardo spazia su uno stupendo panorama del lago di Bolsena. poco distante dal centro storico, sorge il Santuario della Madonna della Salute con un presepio di statuette lignee policrome settecentesche. Nelle vicinanze di Valentano si trova il Lago di Mezzano, un piccolo lago di appena 47 ettari , posto ad un'altitudine di 452 mt