Tuscania Un atto di "impertinenza" politica nei riguardi di Bonifacio VIII è costato a Tuscania per sette secoli il nomignolo riduttivo e dispregiativo di Toscanella, solo nel 1911la città ha potuto riappropriarsi dell'atavico nome. L'episodio non le ha giovato in fatto di immagine, tanto che la sua posizione, agli occhi dei lontani, viene ancora oggi confusa come una località della Toscana. Siamo invece in piena Tuscia viterbese, in quel fertile territorio a sud del lago di Bolsena, solcato dalla valle del Marta, dove si respirano i venti salmastri provenienti dal Tirreno. Tuscania (Tuscana) viene citata per la prima volta da Plinio il Vecchio che chiama i suoi abitanti Tuscanienses. Non conosciamo dunque l'etimologia etrusca, quantunque le sue origini risalgono al (1150-1000 a.C.). A differenza di altre località, la conquista romana non provoca drammatici sconvolgimenti. La città viene iscritta nella tribù Stellatina ed eretta a municipio nel 90 a.C. Strutture di epoca romana si sovrappongono ai precedenti insediamenti, assicurando una continuità di vita economica e sociale difficilmente riscontrabile altrove. Sono visibili tracce di opere idrauliche e abitative conosciute come i "Bagni della Regina". Gli anni che seguirono dal 400 d.C. videro uno spopolamento del colle dovuto alle invasioni barbariche. Il sito collinare riprese a popolarsi nell'VII secolo. Intorno al XI secolo venne eretta la Basilica di San Pietro e successivamente la cinta muraria a protezione di un'area ormai consacrata all'autonomia ecclesiastica. Nel XII secolo l'abitato, si ingrandisce occupando il vicino colle Rivellino, dove si ammirano i resti del palazzo comunale, e il piano sottostante emblematicamente distinto dall'altra Basilica di Santa Maria Maggiore. Nel Trecento venne contesa tra la Santa sede e i prefetti di Vico: fu allora che, in seguito a un atto di ribellione al papa Bonifacio VIII, ebbe mutato il suo nome in Toscanella. Le vicende storiche si intrecciano con episodi di intolleranza contro l'egemonia di varie signorie (Paolo Orsini, Angelo di Lavello Tartaglia, Francesco Sforza) cui si contrappose la spada del cardinale Vitelleschi che nel 1443 restituì la città alla Chiesa. L'assedio e il saccheggio nel 1495 delle truppe francesi di Carlo VIII decretò il definitivo abbandono del colle. L'abitato si consolidò nelle nuove postazioni cinquecentesche del piano che si arricchirono di palazzi, chiese e monumenti, tutto sotto la protezione dello stato della Chiesa. Il patrimonio storico, artistico e archeologico di Tuscania è di assoluto valore, diverse sono le necropoli presenti nella zona, la più celebre quella della Madonna dell'Olivo, poco distante dal centro urbano, con reperti riferibili per lo più all'età ellenistica. Fra questi, i più importanti sono: la tomba dei Curunas, la tomba delle Amazzoni e la Grottta della Regina. Altra importante necropoli (a nord est del colle di San Pietro) è il sepolcreto di Pian di Mola, con un'imponente sfilata di tombe rupestri. Sul fronte opposto troviamo la necropoli della Peschiera che conserva apparati architettonici di buona qualità, del periodo orientalizzante e arcaico. Adiacente alla Madonna dell'Olivo è possibile vedere il complesso funerario dell'Ara del Tufo, così come la necropoli di Carcarello, ad essa appartiene il monumentale sepolcro dei Vipinana. Segnaliamo inoltre le necropoli di:Castelluzza, Scalette, Sasso Pizzuto, San Lazzaro. All'interno dell'ex Convento di Santa Maria del Riposo, un complessodi aspetto rinascimentale eretto nel XV-XVI secolo, è allestito Il Museo Archeologico ricco di reperti ritrovati nelle zone archeologiche precedentemente descritti. L'attuale centro storico di Tuscania che subì ingenti danni dal terremoto del 1971, si estende nel piano sottostante il colle di san Pietro in direzione nord, seppur mirabilmente restaurato, ha visto un progressivo spopolamento degli abitanti verso le aree periferiche. I visitatori si trovano pertanto a percorrere un quartiere musealizzato, fatto di antiche chiese, aristocratici palazzi, vicoli, archi, torri, portali, profferli (scale esterne), fontane che si illuminano di improvvisi squarci di paesaggio campestre sui colli di San Pietro e Rivellino.La Piazza del Duomo, al cui centro è una fontana a vasca in stile barocco, riecheggia le animazioni di un tempo, quando costituiva il centro comunitario del paese. Vi si affacciano eleganti palazzi d'impronta nobiliare e la rinascimentale Cattedrale di San Giacomo. Custodisce un pregevole tabernacolo marmoreo quattrocentesco. Notevole la Chiesa di Santa Maria delle Rose d'impatto romanico, fiancheggiata da un campanile a base quadrata. dello stesso periodo (XIV secolo) è la Chiesa di San Marco i cui restauri hanno riportato alla luce affreschi trecenteschi. tra le chiese del centro storico si segnalano quella di San Silvestro risalente ai primi anni del XIV secolo, San Francesco con la cappella De Sparapane (notevole affresco quattrocentesco della crocefissione). a tanta dovizia di monumenti sacri, si contrappone una nutrita serie di palazzi tutti ben restaurati dopo il terremoto: Maccabei, Spagnoli, Campanari, baronale, Fani-Ciotti, Quagliae quello del comune,cui si affiancano la Chiesa dei Santi Martiri, di forme ottocentesche, e la ex Chiesa di santa Croce . Poco fuori le mura, si ammira òla Chiesa di Santa Maria del Riposo, cinquecentesca, con annesso convento attualmente destinato a Museo nazionale. Uno dei più grandiosi monumenti del viterbese è sicuramente la Chiesa di San Pietro eretto in forme romanico-lombarde, probabilmente nel VIII secolo e ampliato nell' XI e XII secolo. Altra perla monumentale di Tuscania è la Chiesa di Santa Maria Maggiore che sorge ai piedi del colle di San Pietro, su preesistente tempio pagano , eretta nell' VIII secolo sempre in forme romanico-lombarde successivamente modificate nel XII e XII secolo.