Celleno  

Testimonianze, Monumenti, Festeggiamenti e Rievocazioni storiche

Celleno ha un'originale forma a cuore ovvero a ciliegia, come il prodotto tipico del paese. Le caratteristiche del territorio hanno inciso profondamente sulla storia antica e recente di Celleno. L'antico borgo giace ad un altitudine di circa 350 m.s.l.m.,su uno sperone tufaceo che separa due bacini idrografici che declinano dolcemente verso il Tevere, secondo un modello insediativo che rispondeva alle esigenze di difesa dell'epoca. La porzione moderna e' adagiata ad un'altitudine di 422 m.s.l.m.ed e' formata da una delle colate laviche dell'antico vulcano che ha dato origine al lago di Bolsena. La dolcezza del paesaggio prettamente rurale lascia il posto a scoscese formazioni argillose e profonde gole scavate dai torrenti, le piu' suggestive sono quelle dell' Infernaccio, zona impervia ed incontaminata dove le acque formano una spettacolare cascata di 20 m.

Il centro storico,denominato Celleno Vecchio,si erge in cima ad una rupe tufacea,quasi come avamposto contro gli assalti nemici e dista circa 1,5 km dal nuovo centro abitato. Conserva ancora intatto un imponente castello, Castello Orsini,al quale si accede dalla scenografica via del Ponte, che immette nella piazza principale da Porta Vecchia, oppure attraversando piazza del Mercato. Nel generalizzato abbandono dell'insediamento, e' ancora oggi l'edificio meglio conservato e organizzatore dell'assetto urbano nella classica impostazione a fuso. Salendo per la stradina e la scalinata, girando attorno al fossato, si notano l'imponente muratura a scarpa di rinforzo della fortezza e della Torre Piccola, fino a scoprire la spettacolare duplice arcata del ponte levatoio. L'antico abitato,nel rispetto dell'urbanistica medievale,e' concepito in strette vie in tufo rossiccio e piccole case prive d'intonaco e nei resti di palazzi in pietra di basalto della vicina Bagnoregio e i mattoni prodotti nelle fornaci locali. Anche se e' probabile la presenza di un insediamento sin dall'eta' etrusco-romana, le prime specifiche notizie riguardo alla fondazione del castello di Celleno risalgono all'anno 1026.

All'inizio del XII secolo il castello di Celleno risulta incluso nell'elenco dei luoghi alleati della Chiesa contro la minaccia imperiale, per poi passare sotto l'egemonia del potente Comune di Viterbo rimanendo coinvolto in varie vicende belliche. Durante il Trecento il castello conobbe le alterne vicende della rivalita' tra Guelfi e Ghibellini; nel XV secolo divenne possedimento della famiglia Gatti e successivamente fu feudo degli Orsini, famiglia dalla quale prende ancora il nome. Dalla fine del Cinquecento Celleno venne riassorbito dallo Stato Pontificio, perdendo progressivamente la sua importanza strategica per il dominio del territorio e andando incontro ad una inesorabile decadenza del centro abitato. Il trascorrere dei secoli, con l'inevitabile erosione della rupe sulla quale e' arroccato ed i disastrosi terremoti che si sono succeduti tra il 1600 ed il 1700, hanno devastato gran parte del centro abitato, cosi' il 18 marzo 1951 il consiglio Comunale ha decretato il definitivo abbandono del centro antico di Celleno. Per gli abitanti costretti a lasciare le antiche case comincio' la costruzione di un nuovo insediamento, di cui, la Borgata Luigi Razza, edificata dal Genio Civile negli anni Trenta del Novecento, costituisce il nucleo originario. Solo negli anni Sessanta avvenne il trasferimento a "Celleno Nuovo" delle funzioni amministrative e sociali, secondo una progettazione organica e di stampo razionalista che ancora oggi vede riuniti sulla piazza principale il centro amministrativo, quello religioso e i servizi di pubblica utilita'.

La parte architettonicamente piu' pregevole del centro storico e' quella intorno a piazza del Comune. Qui insistono il Castello degli Orsini, la chiesa di San Carlo (XVII sec.), la chiesa di San Donato (XIII sec.) ed altri palazzi dalle significative valenze storico-architettoniche. Tale piazza costituiva senz'altro il punto nevralgico del centro, per la presenza in essa delle principali funzioni cittadine, quella amministrativa (il castello vero e proprio era la sede del Comune) e delle due chiese. Sulla piazza si affaccia la chiesa di San Carlo, fondata nell'anno giubilare 1625. La costruzione, come specifica l'iscrizione sul fregio del portale, fu sostenuta dall'allora esistente Congregazione di San Carlo. Dalle dimensioni ridotte e a navata unica con parete di fondo rettilinea, tutto l'assetto della chiesa denuncia la sobrieta' dei mezzi costruttivi. Il portale e' sormontato da un sottile timpano spezzato che racchiude il simbolo del Calvario e che rasenta la base della piccola finestra quadrata dagli stipiti in basaltina. La chiesa di San Donato rimane oggi defilata rispetto al fulcro spaziale della piazza ma un tempo era la chiesa madre della comunita': attualmente in stato di rudere, rimane, a testimonianza del suo nobile passato, sul fianco destro, un portale laterale databile al XII secolo, con un sesto intero a conci sagomati e lavorato con un profondo toro e ampi e ricchi stipiti a dentelli e punte di diamante. Nel corso del XVIII secolo la chiesa ha subito una profonda trasformazione in quanto il suo asse originario e' stato ruotato di novanta gradi e l'interno fu trasformato in tre navate di stile neoclassico.

Il convento di San Giovanni Battista, a Celleno noto semplicemente come "Il convento", e' un notevole complesso che introduce al borgo, in posizione dominante il versante sud della Valle del Tevere. Lungo la strada si snoda discretamente la sequenza composta dal fianco sinistro della chiesetta romanica e della facciata della chiesa principale, raccordate da una serie di quattro archi: ma sul retro si allunga piu' monumentalmente il resto dell'edificio, fino al pendio ricoperto da un bosco di lecci secolari. Costruito nel 1610 con Bolla del Papa Paolo V per i Padri Riformati, era inizialmente una struttura di modesta entita'; ampliato nel 1769 ospito' circa trenta religiosi. Al centro dell'edificio, si puo' ammirare un Chiostro riccamente affrescato da una serie di ritratti di santi francescani eseguiti dalla mano di uno dei frati, al suo interno si colloca una cisterna puteale per la riserva delle acque piovane. Di pregevole livello artistico sono il Coro ligneo del 1600, posto nell' abside della chiesa e le pitture della Cappella e della Sagrestia. Dall'inizio degli anni '80 comincia la stagione di rinascita di questo luogo: passato in proprieta' al "Centro Comunitario" e direttamente gestito dai suoi componenti, e' una struttura ricettiva che ospita attivita' turistico- culturali e di formazione. Esternamente alle mura di contenimento che degradano verso il Borgo di via Roma insistono le stazioni della Via Crucis, per questo motivo quel tratto viene anche chiamato "Salita dei Misteri". Attualmente le edicole sono prive delle originarie formelle di ceramica raffiguranti la passione di Cristo, trafugate, insieme ad altre opere d'arte, negli anni Settanta a seguito della vendita del Convento a soggetti privati.

LUOGHI

Curiosita' e Luoghi interessanti da visitare

CHIESA di SAN ROCCO

La chiesa di San Rocco, nella piazzetta del borgo nato ai piedi del Castello di Celleno, fu edificata a protezione della popolazione cellenese dalle pestilenze. Si caratterizza soprattutto per la bellezza del suo portale in peperino, che secondo alcuni critici d'arte e' formato da elementi sepolcrali provenienti dalla distrutta citta' di Ferento. Altro elemento di pregio e' l'antico crocifisso ligneo di m 1,70 di altezza, e' conservato presso l'altare. E' posto su una croce dipinta in nero e oro e circondata da un classico e ricco apparato barocco di lunghi raggi dorati, intervallati da nubi argentate da cui spuntano teste di cherubini. Nella parte superiore due angeli dalle chiome e dai panneggi dorati reggono sulla testa del Cristo una grande corona regale. L'insieme del Crocifisso e' a sua volta inserito all'interno della complessa macchina dell'altare di stile barocco. L' artistico ed antico Crocifisso e' dichiarato Monumento Nazionale ed e' sotto la tutela del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo.

EVENTI e MANIFESTAZIONI

La Sagra della CILIEGIA, (seconda domenica di GIUGNO), E' la manifestazione piu' rappresentativa. La ciliegia, oro rosso di Celleno, viene celebrata da oltre 50 anni e menzionata addirittura nello statuto comunale del 1457. Nella produzione si annoverano 10 varieta' autoctone e molte altre inserite piu' recentemente. La festa celebra la sua regina attraverso degustazioni, sfilate di carri allegorici, gruppi mascherati, musica, cene in piazza e due particolarita' locali: la crostatona, una mega crostata di oltre 20 metri che viene offerta al pubblico e la gara piu' originale: lo sputo del nocciolo. TEVERINA BUSKERS (in estate), nato di recente, si articola su due giornate ed e' l'unico Festival di Artisti di Strada della provincia di Viterbo. Richiama artisti dall' Italia e dal mondo. Gli spettacoli ed clima circense, gioioso e stravagante pervadono le vie di Celleno ed affascinano spettatori di tutte le eta'. L'ingresso e' gratuito ed il divertimento assicurato. LA NOTTE DELL'ARPIA (in estate) Arte, musica, teatro ed una cena sotto le stelle, trovano posto nell'area medievale piu' antica ed affascinante di Celleno. Il palco, posto nel fossato del Castello Orsini gode di uno scenario unico, sotto l'occhio di un'arpia benevola che troneggia sullo stemma comunale, a ricordare suggestioni, miti e leggende di una cultura millenaria. 14 SETTEMBRE FESTA DEL SS. CROCIFISSO la festa del SS. Crocifisso e' la festa patronale dedicata all'esaltazione della Croce e al prestigioso crocifisso ligneo che si trova nella Chiesa di S. Rocco in Celleno Vecchio, ed e' proprio qui , nel centro storico che si svolge sia la celebrazione religiosa con la tradizionale processione, sia quella piu' popolare e folcloristica. PRESEPE VIVENTE (Periodo Natalizio) nell'area del Castello, tra le rovine, il fossato e le mura medievali, decine e decine di comparse mettono in scena la rappresentazione della nativita'. Cosi', aspettando di giungere alla capanna del Bambino Gesu', si incontrano figuranti, antichi mestieri, fuochi di caldarroste e l'atmosfera di un mondo antico che in pochi luoghi come questo possono dare emozioni autentiche.