Bassano Romano sorge sorge su un promontorio tufaceo, che in passato costituiva una fortezza al riparo dagli attacchi nemici, e che oggi conferisce al paesaggio una insolita peculiarita'. La campagna circostante, chiazzata da boscaglie verso i pendii del monte Fogliano, a primavera s'ammanta di ginestre selvatiche a perdita d'occhio.La sua posizione strategica, ha favorito, fin dal tempo degli etruschi, insediamenti sicuri, come lasciano intendere sul colle della Roccaccia alcune caverne, probabilmente ultime vestigia di una necropoli legata alle vicende della vicina fortezza di Sutri.Piu' evidenti i segni tracciati dal Medioevo, ancora visibili nelle abitazioni arroccate intorno al castello edificato nel XII secolo, dal quale derivava sicurezza e protezione per i sutrini.Gli Orsini iniziarono sul vecchio maniero al costruzione di un palazzo, successivamente tenuto per oltre due secoli dagli Anguillara e, dal 1565, dalla famiglia genovese dei Giustiniani. C'e' da pensare che questi "cambi di guardia" passassero, come si direbbe ora, sulla testa degli abitanti del posto, troppo impegnati a risolvere i problemi quotidiani della sopravvivenza per avere la voglia o la capacita', di partecipare a vicende piu' grandi di loro.
Dopo il marchesato dei Giustiniani del 1605, a cui si deve anche una radicale trasformazione urbanistica del paese e il consolidamento dei suoi beni e del suo prestigio, e dopo il successivo principato di Innocenzo X, il palazzo appartenne agli Odescalchi, divenuti signori di Bassano nel 1854. L'ultimo consistente rifacimento del palazzo viene attribuito senza convincenti fondamenti, ai progetti di Jacopo Barozzi da Vignola che nel XVI secolo lavorava al Palazzo Farnese di Caprarola. Altri fanno risalire agli interventi di ristrutturazione alla scuola dei Sangallo, data anche l'affinita' del portale d'ingresso a "bugnato" con quello del palazzo Farnese a Roma. Furono molti gli artisti impegnati, agli inizi del Seicento, nei lavori di decorazione legati alla cultura tardomanieristica del tempo. Nel Piano nobile si fa notare, su tutte, la sala dipinta da Francesco Albani, dedicata al mito di Fetonte, che nella volta propone un grandioso effetto pittorico
Al Domenichino si devono invece le storie della vita di Diana, e a Paolo Guidotti Farnese le allegorie della Aeterna felicitas. Di Bernardo Castello , sono le Storie di Psiche, mentre ai seguaci di Antonio Tempesti vengono riconosciuti i paesaggi di fantasia che decorano le stanze delle "Quattro Stagioni". Attiva anche la scuola degli Zuccari e del Bertoja nelle grottesche della loggia. Alle spalle del palazzo, sorge un grande parco di circa quarantacinque ettari, voluto da Vincenzo Giustiniani, agli inizi del Seicento, un esempio di giardino all'italiana, detto "La Rocca", che conduce al padiglione con torretta centrale.Il centro storico di Bassano, conserva buona parte dell'antico "sapore" medioevale con vicoli, scale esterne, archi, seguendo un'impostazione urbanistica del tutto simile a quella di molti altri paesi dell'alto Lazio
Nel suo interno possiamo ammirare la Chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo del XVI secolo (elevata a collegiata da Innocenzo X nel 1646). L'interno a croce latina, conserva la testa reliquia di San Gratiliano, racchiusa in un busto d'argento. San Gratiliano, viene festeggiato il 12 agosto, data del suo martirio a Faleri, sotto l'imperatore Claudio.Il Santuario della Madonna della Pieta', presso il borgo San Filippo, e' meta ogni anno (la domenica dopo l'ascensione), di una singolare processione cui partecipano solo uomini vestiti di bianco. Notevole lungo la strada per la stazione, il grandioso Istituto di San Vincenzo, la cui chiesa venne fatta costruire da Vincenzo Giustiniani e donata ai benedettini silvestrini. Da qui si ammira un panorama di grande bellezza che si estende fino ai Cimini e al Monte Soratte. L'adiacente Chiesa di San Vincenzo Martire venne anch'essa edificata per volere di Vincenzo Giustiniani intorno al 1630. Presso il cimitero, infine, si trova la Chiesa di San Gratiliano risalente al 1546, con il tetto a capriate ed affreschi seicenteschi.